lunedì 12 gennaio 2009

Che diremmo se Hamas avesse ucciso 600 israeliani?


di Robert Fisk

su Liberazione del 08/01/2009

E così ancora una volta Israele ha aperto le porte dell'inferno ai
palestinesi. 40 civili che cercavano rifugio sono morti in una scuola
dell'Onu, altri tre in un altra. Non male per una notte di lavoro a Gaza
da parte di un esercito che crede nella "purezza delle armi". Ma perchè
questo dovrebbe sorprenderci?

Abbiamo dimenticato i 17.500 morti, quasi tutti civili, molti dei quali
donne e bambini, dell'invasione israeliana del Libano nel 1982; i 1700
civili palestinesi morti nel massacro di Sabra e Chatila; la strage di
Qana presso la base Onu dove trovarono la morte 106 civili libanesi,
metà dei quali bambini; l'assassinio dei profughi di Marwahin a cui
venne ordinato di lasciare le loro case per poi essere falciati da un
elicottero israeliano; i 1000 morti, quasi tutti civili, provocati
sempre nel 2006 nel corso dell'invasione, sempre in Libano?

Quello che veramente sorprende è che molti leader occidentali, tanti
presidenti e primi ministri, e, io temo, molti editori e giornalisti,
hanno accettato la solita vecchia bugia: gli israeliani hanno fatto
molta attenzione per evitare vittime innocenti. «Israele ha fatto il
possibile per evitare vittime civili», è quanto ha dichiarato poche ore
prima del massacro di Gaza un ambasciatore israeliano. E ogni presidente
e primo ministro che ha ripetuto questa falsità come scusa per non
chiedere un cessate il fuoco, ha sulle sue mani il sangue del macello
che si è compiuto la scorsa notte. Se George Bush avesse avuto il
coraggio di chiedere un immmediato cessate il fuoco 48 ore prima di quel
fatto, quei vecchi, quelle donne e bambini sarebbero vivi.

Quanto accaduto non è solo vergognoso. Usare il termine crimini di
guerra per descrivere quanto accaduto è troppo? Perchè questo è il
termine che avremmo usato per questa atrocità se fosse stata commessa da
Hamas. Quindi temo che era un crimine di guerra. Dopo aver scritto di
così tanti massacri avvenuti in Medio Oriente, da parte delle truppe
siriane, irachene, iraniane e israeliane, suppongo che avrei dovuto
avere una reazione più cinica.

Ma Israele sostiene di combattere una guerra per noi contro il
"terrorismo internazionale"

. Gli israeliani sostengono di combattere a Gaza per noi, per i nostri
ideali occidentali, per la nostra sicurezza, per i nostri standard di
vita. Quindi anche noi siamo complici della barbaria che oggi invade Gaza.
Ho riportato varie volte le scuse dell'esercito israeliano per questi
oltraggi nel passato. Siccome potrebbero essere ripetute nelle prossime
ore ve le ripropongo. Israele dice che i palestinesi hanno ucciso i loro
profughi, che hanno disotterrato i cadaveri dai cimiteri e sparso i
corpi tra le rovine, che alla fine i veri responsabili sono i
palestinesi in quanto sostenitori di un fazione armata, oppure che gli
stessi palestinesi armati hanno usato i rifugiati come scudi umani.

Il massacro di Sabra e Chatyila fu commesso dai falangisti libanesi di
destra mentre le truppe di Israele, come ha rivelato la stessa
commissione israeliana, rimasero a guardare per 48 ore senza fare nulla.
Quando Israele fu accusata, il governo di Menacham Begin accusò il mondo
di diffamazione. Dopo che l'artiglieria israeliana sparò contro il
comprensorio Onu di Qana, nel 1996, Israele sostenne che gli stessi
Hezbollah stavano bombardando la base. Era una bugia. I più di mille
morti del 2006, una guerra iniziata dopo che Hezbollah aveva catturato
due soldati isreaeliani al confine, furono derubricati come
responsabiltà di Hezbollah. Israele sostenne che i cadaveri dei bambini
nel secondo massacro di Qana erano stati presi da un cimitero. Era
un'altra bugia. Il massacro di Marwahin non venne mai giustificato. Alla
gente del villaggio venne ordinato di lasciare le loro case, obbedirono
agli ordini degli israeliani e furono attaccati da un elicottero. I
profughi presero i loro bambini e si misero vicino ai camion sui quali
viaggiavano per permettere ai piloti di vedere che erano civili. Poi
l'elicottero israeliano li falciò, da vicino. Sopravissero solo in due
fingendosi morti. Israele non chiese neppure scusa.
Dodici anni prima un'altro elicottero attaccò una ambulanza che
trasportava civili, anche a loro era stato ordinato di abbandonare il
loro villaggio, morirono tre bambini e due donne. Israele sostenne che
un combattente di Hezbollah era sull'ambulanza. Non era vero. Ho seguito
e scritto tutte queste atrocità, le ho indagate, parlato con i
sopravissuti. Così hanno fatto molti miei colleghi. Come risposta
ottenemmo degli scritti diffamatori: fummo accusati di essere antisemiti.

E scrivo quanto segue senza alcun dubbio: sentiremo di nuovo queste
scandalose ricostruzioni. Sentiremo la scusa-bugia di Hamas - e dio solo
lo sa che ce n'è abbastanza contro di loro senza bisogno di inventarsi
crimini - sentiremo di nuovo dei cadaveri dai cimiteri, e che Hamas era
nella scuola dell'Onu. Tutte bugie. E che noi siamo antisemiti. E avremo
i nostri leader che sbuffando e balbettando ricorderanno al mondo che è
stata Hamas a rompere il cessate il fuoco. Non lo ha fatto. Israele lo
ha fatto per prima, il 4 novembre, quando con i suoi bombardamenti
uccise 6 palestinesi a Gaza e ancora il 17 novembre quando in un altro
bombardamento morirono altri quattro palestinesi.

Sì, Israele merita sicurezza. Venti israeliani uccisi in 10 anni attorno
a Gaza è un dato tragico. Ma 600 palestinesi morti in una sola
settimana, e migliaia nel corso degli anni dal 1948, è sicuramente un
differente scala. Questo ci ricorda che non siamo di fronte a un
"normale" massacro del Medio Oriente, ma ad una atrocità che ricorda la
guerra dei Balcani degli anni '90. E naturalmente quando un arabo
scatenerà tutta la sua furia incontenibile e scaricherà la sua rabbia
cieca contro l'occidente, diremo che questo non ha nulla a che fare con
noi. Ci chiederemo, perchè ci odiano? Ma non facciamo finta che non
conosciamo la risposta.

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